Giugno 2020
Flachenecker P., Bures A.K., Gawlik A., Weiland A.C., Kuld S., Gusowski K., Streber R., Pfeifer K., Tallner A.
Efficacy of an Internet-Based Program to Promote Physical Activity and Exercise after Inpatient Rehabilitation in Persons with Multiple Sclerosis: A Randomized, Single-Blind, Controlled Study
International Journal of Environmental Research and Public Health
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Nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla, la fatica è un comune sintomo disabilitante che contribuisce a ridurre le attività di vita quotidiana e le abilità lavorative influenzando negativamente la qualità della vita. Nonostante il suo enorme impatto sui pazienti affetti da Sclerosi Multipla, le opzioni di trattamento per la fatica sono scarse e una larga proporzione di pazienti che soffrono di questo sintomo resta non trattata.
Una revisione sistematica di revisioni sistematiche ha rilevato forte evidenza che i programmi educativi basati sull’esercizio riducono la fatica. A questo proposito, la riabilitazione multimodale offre l’opportunità di amministrare diversi tipi di allenamento di resistenza e contro resistenza, motivare i pazienti con Sclerosi Multipla, mantenere o migliorare i livelli di attività fisica ma anche di informarli e educarli ad eseguire continuamente esercizi con un numero di effetti positivi su vari sintomi della Sclerosi Multipla. Quindi, può essere eseguita senza preoccupazioni rispetto agli effetti collaterali o al deterioramento della malattia.
In seguito alle dimissioni dalla riabilitazione, i pazienti si ritrovano difronte alla sfida di dover implementare un’adeguata attività fisica e adeguati livelli di esercizio nella loro routine quotidiana. La fine di un supporto terapeutico e di una guida, frequentemente, porta ad una perdita di motivazione e ad una conseguente inattività fisica dopo la riabilitazione, causando un graduale declino della salute. In effetti, i programmi da eseguire a casa e quelli educativi offrono supporto terapeutico dopo la riabilitazione e sono necessari per mantenere i risultati positivi.
Secondo gli autori dell’articolo in esame, Internet è uno strumento utilizzabile per offrire esercizi specifici per patologia e orientati ai sintomi, per promuovere l’attività fisica indipendentemente dal luogo ed è ampiamente disponibile e facilmente accessibile per i pazienti con Sclerosi Multipla.
L’obiettivo di questo studio, dunque, è di valutare se, un programma di 3 mesi per promuovere l’attività fisica e gli esercizi basato sull’uso di internet, sia in grado di mantenere gli effetti della riabilitazione ospedaliera per un periodo da 3 a 6 mesi.
Per raggiungere il suddetto obiettivo, sono stati definiti i criteri di inclusione e di esclusione per la selezione dei pazienti da immettere nello studio. Una volta reclutati, i pazienti sono stati randomizzati in due gruppi. Entrambi sono stati trattati con un programma di riabilitazione ospedaliera e dopo la dimissione, il gruppo di intervento (n=42) è stato sottoposto ad un programma di 3 mesi per promuovere l’attività fisica con esercizi orientati al comportamento mediante l’uso di internet.
Il programma è stato strutturato con l’obiettivo di migliorare i determinanti motivazionali e volitivi così come le competenze necessarie per l’autodeterminazione e per uno stile di vita fisicamente attivo (i dettagli sul programma sono illustrati all’interno dell’articolo).
I pazienti nel gruppo di controllo (n=42) invece, sono stati trattati con le cure usuali dopo la dimissione: non hanno ricevuto nessun intervento e gli è stato chiesto di non cambiare nessuna delle proprie abitudini, incluse l’attività fisica.
Dal 3° al 6° mese dopo la dimissione, nessun gruppo ha ricevuto alcun intervento. L’utilizzo dell’assistenza sanitaria tra la fine della riabilitazione e i 6 mesi successivi, inclusa la fisioterapia, non è stato né facilitato né limitato per entrambi i gruppi.
La valutazione dei risultati è stata eseguita alla fine della riabilitazione (T1), dopo 3 mesi (T2) e dopo 6 mesi (T3). I soggetti impegnati nella valutazione non erano a conoscenza dell’allocazione dei soggetti tra i due gruppi in maniera da ottenere uno studio in singolo cieco.
Le scale utilizzate per la valutazione sono state: WEIMuS questionnaire (Würzburg Fatigue Inventory for Multiple Sclerosis) per la fatica; Multiple Sclerosis Impact Scale 29 (MSIS-29) per la qualità della vita in relazione allo stato di salute; 10 m walking test (10mWT) e 2 min walking test (2minWT) per la capacità di camminare sulle brevi e lunghe distanze; Tinetti score per l’equilibrio.
All’interno dell’articolo, grazie ad un’analisi critica e all’utilizzo di grafici e tabelle, vengono illustrati dettagliatamente i risultati dello studio. Nonostante la presenza di limiti, quest’ultimo dimostra con evidenza di Classe II (secondo i criteri dell’Accademia Americana di Neurologia) che gli effetti della riabilitazione sulla fatica, ma anche sulla qualità della vita e sui parametri della mobilità, possono essere mantenuti fino a 3-6 mesi con un programma di esercizi basato sull’uso di internet. Ulteriori studi con un periodo di follow-up più lungo, sono necessari per investigare quale ulteriore programma può avere maggiori effetti sostanziosi, quali pazienti possono beneficiarne di più e quale tipo e intensità di esercizi rappresentano la terapia più promettente per migliorare le conseguenze devastanti della fatica nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla.
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