Authors:
Mancioppi Silvia*, Co-autori: Barducco Anna**, Minazzi Federica***,Borghi Federica****
*Università degli Studi di Ferrara
Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche
Corso di Studi in Ortottica ed Assistenza Oftalmologica
**Università degli Studi di Ferrara, Dip. di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche
Corso di Studi in Ortottica ed Assistenza Oftalmologica
***Università degli Studi di Ferrara, Dip. di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche
Corso di Studi in Logopedia
****Azienda Ospedaliero Universitaria di Cona, UO di Oculistica. Cona, Ferrara
Pubblication Date: 2019-10
Printed on: Volume 1, Special Issue - I Congresso FNO TSRM PSTRP, Publications
Introduzione
La multifattorialità eziologica che caratterizza il quadro epidemiologico sanitario attuale, necessita di una risposta unitaria alle esigenze di salute dei pazienti, richiedendo una costante interazione e condivisione di conoscenza tra professionisti aventi competenze diverse, dunque non più risposte monodisciplinari.
L’attuale gestione dei disturbi visuo-percettivi e visuo-spaziali richiede un’azione coesa tra professionisti di differenti discipline che rende necessario formare, già durante il percorso universitario, i futuri professionisti a conoscenze e competenze trasversali come core competence per la pratica collaborativa interprofessionale (Gilbert et al., 2010).
Dall’A.A. 2013/2014 i CdL in Ortottica ed Assistenza Oftalmologica e di Logopedia dell’Università di Ferrara svolgono un’attività formativa in comunanza con gli studenti del 3 anno finalizzata, attraverso la ricerca di un piano riabilitativo condiviso, ad accrescere la propensione verso il lavoro in team interprofessionale, rafforzare la fiducia nella propria e altrui specificità professionale, e favorire il rispetto reciproco fornendo un’esperienza verosimile di gestione interdisciplinare di un caso clinico.
Attraverso la metodologia del “Problem Based Learning” (PBL) gli studenti hanno modo di apprendere che, all’interno dell’equipe, ci deve essere una buona conoscenza delle competenze di ogni figura, un buono scambio di informazioni, una condivisione di obiettivi ed un processo decisionale comune, attraverso un caso clinico nell’ambito dei disturbi visuo-percettivi e visuo-spaziali, al fine di concorre a definire la presa in carico riabilitativa.
Obiettivi
Inserito nel piano formativo dei due corsi di laurea, con 2 CFU, gli studenti seguono lezioni frontali e analizzano un caso clinico per giungere a progettare un percorso riabilitativo integrato e condiviso dalle due professioni.
Materiali e metodi
L’insegnamento proposto agli studenti ha adoperato la metodologia di apprendimento basata sul problema “Problem Based Learning” (PBL) che genera un apprendimento derivante dal processo di “comprensione e soluzione di un problema”. A partire dalla discussione di un caso clinico, gli studenti hanno analizzato e approfondito le tematiche specifiche del caso, condividendo le informazioni sul caso clinico e proponendo, in modo condiviso, un unico piano riabilitativo.
Tutti gli studenti coinvolti, al termine del PBL, hanno compilato un questionario di gradimento in uso presso l’Ateneo per la valutazione della didattica composto da 11 ITEM suddivisi in tre aree: docenza, insegnamento e interesse relativo ai contenuti; abbiamo attribuito un punteggio da 0 a 3 corrispondente ad ogni giudizio qualitativo del questionario originale utilizzato: 0=decisamente no; 1=più no che si, 2=più si che no; 3=decisamente si.
I questionari compilati sono stati in totale 167 corrispondenti alla totalità degli studenti coinvolti, dall’a.a. 2013-14 all’a.a. 2018-19.
Risultati e conclusioni
L’analisi complessiva dei 167 questionari ha mostrato un impatto positivo sull’apprendimento e gradimento dell’insegnamento per gli studenti di entrambi i CdL.
Avvalorati dai principi del World Health Organization, 2010 (WHO) in tema di formazione interprofessionale, questa attività didattica, risulta essere un punto di forza nella formazione universitaria dei due Corsi di Laurea con un alto gradimento espresso dagli studenti.
Il progetto conferma la necessità di inserire nuove forme di apprendimento e opportunità di condivisione di conoscenze, abilità e capacità di decision making all’interno dei percorsi formativi universitari di base che vadano oltre agli attuali percorsi accademici utilizzati in ambito sanitario-riabilitativo della realtà italiana.