Authors:
Lebbro S*. – Tiberti N*. – Guariglia C*. – Moraglia P.F.* – Ciociola G.* –– Fiore R. * Bonadie V***. - Antonucci G.W**.
* TSRM ASL BA - UOC Radiologia P.O. Di Venere - Direttore: Dott. G. Vella
** TSRM AITASIT
*** TSRM neolaureato CdL Barletta
Pubblication Date: 2019-10
Printed on: Volume 1, Special Issue - I Congresso FNO TSRM PSTRP
Introduzione
Nei casi in cui le fratture di capi ossei articolari debbano essere oggetto di intervento chirurgico, la TC, considerando la possibilità di ricostruire il dato grezzo in due o tre dimensioni, può considerarsi la metodica di elezione per la valutazione di patologie traumatico-fratturative. Il planning chirurgico può ottenere importanti agevolazioni e vantaggi dovuti all’evoluzione tecnologica che riguarda le apparecchiature (TC e sistemi di elaborazione delle immagini) e l’implemento di stampanti 3D.
Obiettivi
Ottenere, con una bassa dose radiante, immagini diagnostiche che siano utilizzabili per la costruzione di modelli 3D di segmenti scheletrici ed articolazioni, nel nostro specifico caso, l’articolazione tibio-tarsica, che possano essere utilizzati per semplificare la spiegazione degli interventi chirurgici a cui i pazienti saranno sottoposti, nonché per valutare minuziosamente i capi ossei ed articolari che necessitano dell’intervento.
Materiali e metodi
Sono stati raccolti dati relativi ad un campione di pazienti con fratture di ossa dell’articolazione tibio-tarsica, attraverso scansioni ottenute con apparecchiatura TC multidetettore (64 strati) ed elaborati con ricostruzioni multiplanari e di volume rendering le operazioni di analisi. Le scansioni (da 0,5 mm) sono state acquisite con la tensione al tubo di 100 kv, esposizione variabile tra i 7 e i 20 mAs, senza l’ausilio di tecniche di ricostruzione iterativa. Per la riproduzione del modello 3D (in polilattato) è stata usata una stampante con tecnologia FDM, con tempistica di stampa di circa 20 minuti a pezzo.
Risultati e Conclusioni
Nonostante la TC osteoarticolare non abbia grosso impatto dal punto di vista radioprotezionistico, soprattutto per quanto riguarda le articolazioni distali (come la caviglia), la proposta operativa è finalizzata all’acquisizione secondo i canoni del principio di ottimizzazione (ALARA). Utilizzando appositi filtri di ricostruzione e una tecnica radiologica adeguata, è possibile ottenere immagini perfettamente diagnostiche e modelli stampati in 3D, che rappresentano un valido ausilio nel planning preoperatorio.
Resta inteso che la tecnica utilizzata va riferita alla specifica macchina in dotazione.