Saturday, June 10, 2023

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Valutazione della composizione corporea come promettente biomarker nell’atrofia muscolare spinale

Authors: De Amicis Ramona,Baranello G.,Arnoldi MT.,Zanin R.,Masson R.,Mastella C.,Leone A.,Battezzati A.,Foppiani A.,Bertoli S.
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Authors:

Baranello G.*,**, De Amicis R.***, Arnoldi MT.*, Zanin R.*, Masson R.*, Mastella C.****, Leone A.***, Battezzati A.***, Foppiani A.***, Bertoli S.***
* Developmental Neurology Unit, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, Milan, Italy.
** The Dubowitz Neuromuscular Centre, UCL NIHR GOSH Biomedical Research Centre, Great Ormond Street Institute of Child Health, London, UK.
***International Center for the Assessment of Nutritional Status (ICANS), Department of Food Environmental and Nutritional Sciences (DeFENS), University of Milan, Milan, Italy
**** SAPRE-UONPIA, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milan, Italy.

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Pubblication Date: 2019-10
Printed on: Volume 1, Special Issue - I Congresso FNO TSRM PSTRP, Publications

INTRODUZIONE

L’atrofia muscolare spinale (SMA) è una grave malattia neuromuscolare caratterizzata da progressiva debolezza muscolare e atrofia. Il fenotipo clinico è definito in base al traguardo motorio massimo raggiunto, che va dal tipo 1, più comune e severo, con neonati che non raggiungono tipicamente una seduta indipendente o capacità motorie più elevate; al tipo intermedio 2, con pazienti in grado di raggiungere una posizione seduta non sostenuta; al più lieve tipo 3, in cui i pazienti sono in grado di camminare autonomamente. La recente approvazione del farmaco nusinersen da parte della FDA e dell’EMA ha cambiato drasticamente la storia naturale della malattia, prolungando la sopravvivenza e migliorando la funzione motoria nei pazienti trattati. Le valutazioni standardizzate della funzione motoria hanno dimostrato di essere fattibili, affidabili e valide nel monitoraggio della gravità della malattia e della risposta al trattamento; tuttavia, data l’ampia variabilità del decorso clinico naturale e dell’evoluzione dopo il trattamento, vi è una crescente necessità di validare nuovi biomarcatori, che potrebbero essere più oggettivi e utili, oltre alle valutazioni standardizzate della funzione motoria, nella progettazione di futuri studi clinici e nella pianificazione di programmi terapeutici specifici per il paziente.

OBIETTIVI

Lo scopo del presente studio è stato quello di indagare la relazione tra la valutazione della Massa Magra (FFM) mediante la tecnica di assorbimento dell’energia a doppio raggio x (DEXA), una tecnica di rx-imaging comunemente usata per valutare la composizione corporea (BC), e le valutazioni della funzione motoria specifica della SMA. La nostra ipotesi, ad oggi non completamente testata, era che livelli più elevati di massa muscolare residua erano correlati a punteggi più elevati di funzione motoria.

MATERIALI E METODI

I pazienti con una diagnosi geneticamente confermata di SMA di tipo 1 o 2 e di età compresa tra 1 e 10 anni sono stati reclutati nell’ambito di un ampio studio multicentrico in corso sullo stato nutrizionale nei bambini affetti da SMA. Il protocollo comprendeva: misurazioni antropometriche (peso, kg, altezza, cm); scansioni DEXA per valutare la BC (Massa Grassa -FM, kg-, Massa Magra -FFM, kg-, indice di FFM -FFMI-, kg/cm-, rapporto tra FFM e FM -FFM:FM-); valutazioni della funzione motoria (scala CHOP INTEND per i pazienti SMA1, Hammersmith Functional Motor Scale Expanded (HFMSE) per i pazienti SMA2).

RISULTATI E CONCLUSIONI

88 bambini sono stati inclusi nell’analisi, 43 affetti da SMA1 e 45 affetti da SMA2. Le valutazioni della funzione motoria sono state correlate con BMI, FM, FFM, FFMI.

Sia i bambini SMA1 che SMA2 hanno mostrato una riduzione del peso e una crescita normale della lunghezza con un punteggio z-score mediano del peso e dell’altezza rispettivamente inferiore e uguale ai valori mediani delle tabelle di crescita standard. I punteggi BMI z-score hanno mostrato una condizione di sottopeso, specialmente nei bambini SMA1.

Tutti i bambini avevano una percentuale di FM più alta rispetto ai rispettivi valori di riferimento per sesso ed età (percentuale mediana di grasso: +16,7%; min 2,1%, max 45,0%).

I pazienti SMA1 avevano un punteggio medio CHOP INTEND di 29; i pazienti SMA2 avevano un punteggio medio HFMSE di 10.

Il punteggio CHOP INTEND negli SMA1 è risultato positivamente correlato con BMI e FFM (ρ=0.4153, p=0.0056; ρ=0.5913, p=<0.001; rispettivamente). Analogamente, il punteggio HFMSE negli SMA2 è risultato correlato al FFMI e al rapporto FFM:FM (ρ=0.3787, p=0.0103; ρ=0.3660, p=0.0134; rispettivamente), ma non al BMI (ρ=-0.1274, p=0.4044).

Questo studio dimostra per la prima volta, al meglio delle nostre conoscenze, che la quantità di FFM, e più specificamente FFMI e LMI, è correlata alla funzione motoria sia nei pazienti SMA1 che SMA2. La BC può rappresentare un biomarcatore oggettivo, valido e affidabile per monitorare la progressione della malattia, valutare i benefici del trattamento e prevedere la risposta terapeutica nei pazienti SMA.