Saturday, June 10, 2023

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Valutazione tra i vari valori di Flip Angle nella sequenza dinamica 3D GRE T1 Fatsat nello studio delle lesioni focali nella fase epatospecifica

Authors: Curatolo Calogero
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Curatolo Calogero

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Pubblication Date: 2019-10
Printed on: Volume 1, Special Issue - I Congresso FNO TSRM PSTRP, Publications

INTRODUZIONE

Il fegato, per le sue caratteristiche di filtro della circolazione ematica, può essere sede di molteplici tipi di lesioni tumorali, benigne e maligne. Un’identificazione delle lesioni maligne precoce e affidabile, tanto da permettere un rapido e corretto approccio terapeutico, ha rappresentato il principale obiettivo della Risonanza Magnetica. Sebbene le lesioni benigne rappresentino la stragrande maggioranza delle lesioni focali epatiche, distinguerle dalle maligne non è sempre agevole.

Lo studio del fegato prevede, in una prima fase, una serie di acquisizioni basali, senza contrasto, che consentono di delineare le omponenti tissutali della lesione, integrato dalle acquisizioni dopo somministrazione di mezzo di contrasto per via endovenosa.

Questo tipo di mezzo di contrasto, definito Epatospecifico, ha una precisa applicazione nello studio della patologia epatica.

OBIETTIVI

Lo scopo di questo studio e’ stato quello di valutare il miglioramento della sensibilità e specificità della caratterizzazione delle lesioni focali epatiche, variando il Flip angle (15°-20°-25°-30°) nella sequenza 3DGRE-T1 nella fase epatospecifica con Gd-BOPTA.

MATERIALI E METODI

L’esame di Risonanza Magnetica per lo studio del fegato prevede l’utilizzo di un apparecchio ad alto campo 1.5-3.0 Tesla dotato di gradienti performanti e slew-rate rapidi e l’utilizzo di una bobina body (phased-array) in modo da poter usufruire del parallel-imaging.

Tutti i pazienti, una volta istruiti circa l’apnea da svolgere durante l’esame, vengono posizionati in decubito supino feet-first con le braccia posizionate sopra la testa evitando cosi che nelle immagini vi siano artefatti da ribaltamento.

La valutazione del parenchima epatico prevede l’applicazione di una survey di localizzazione sui 3 piani di studio, una calibrazione dove si acquisiscono i dati grezzi per l’imaging parallelo e lo shimming.

Il protocollo dello studio epatico prevede le sequenze T2-SSFSE e T2-SSFSE fat-sat (con TR minimum, TE di 90ms, matrice 352×352, spessore e spacing di strato di 4mm/0.4), sequenze Spoiled GRE in/out Phase (per valutare la presenza di contenuto adiposo intralesionale), sequenze pesate in diffusione DWI- Diffusion Weighted Imaging per la valutazione e la diffusivita’ delle molecole in ambito lesionale (con TR 8000 TE 120 matrice 168×168 ) e sequenze 3D-GRE T1 dinamiche con l’ausilio del MdC-epatospecifico al fine di valutare la dinamica contrastografica lesionale.

Lo studio dinamico del parenchima epatico viene eseguito a strato sottile senza gap con TE e TR bassi e bandwith elevato, in fase basale, arteriosa, portale, tardiva ed epatospecifica (90-180 minuti) mediante l’iniezione di Mezzo di Contrasto epatospecifico per via endovenosa ad una velocita di 2,5 ml/s con una spinta di NaCl di 20ml/s in modo da valutare correttamente l’enhancement della lesione e permettere al radiologo di effettuare diagnosi corretta.

RISULTATI E CONCLUSIONI

Dalla analisi della casistica in letteratura si evince che la sensibilita’ e specificita’ delle 3DGRE T1 fat-sat con l’aumentare del flip-angle nella fase epatospecifica e’ risultata più accurata migliorando il contrasto dei dotti intra ed extra-epatici e ottenendo soprattutto un migliore contrasto “lesione-parenchima epatico” con un migliore rapporto segnale/rumore.

Il tempo di acquisizione incrementa solo lievemente con l’aumentare del flip angle, passando in media da 15 a 19 secondi, variando il flip angle da 15° a 20°, e da 19 a 22 secondi con flip angle pari a 25°. Non si verifica un significativo incremento in termini di tempo innalzando ulteriormente il flip angle a 30°.

D’altro canto, l’incremento del FA si accompagna ad un incremento di SAR, tuttavia non significativo.